L'AZIENDA

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La Diatto, azienda torinese dal caratteristico marchio ovale a sfondo rosso, è stata una grande realtà, con cinquecento dipendenti e una produzione annua di oltre duecentocinquanta vetture. Ma non solo, è stata anche una grande scuola tecnica e una fucina di campioni: con le sue vetture da corsa, ha riportato oltre cinquecento vittorie in tutto il mondo in appena un ventennio d’attività agonistica. Questo capitolo è la cronaca puntuale di quegli anni, interroga i documenti, raccoglie le testimonianze. Le citazioni fanno storia, ricuperano attraverso lo stile, che si fa sempre più enfatico e retorico con l’avvicinarsi del regime fascista, le atmosfere degli anni Venti.

La Diatto pensava alle automobili, correva e vinceva.
 

 

1835 - anno di fondazione: carrozze trainate da cavalli

Nel 1835, Guglielmo Diatto apre a Torino, in riva al Po, un’officina da “carradore” per la costruzione di carretti e carrozze trainate da cavalli. Grazie al successo delle Sue innovazioni tecnologiche, tra le quali il brevetto di un’ingegnosa “ruota perfezionata”, negli anni successivi amplia notevolmente l’attività, con la costruzione di omnibus e tram (la documentazione storica della Diatto è conservata al “Museo Nazionale dell’Automobile Biscaretti Ruffia” di Torino, dove è esposta anche una bella autovettura Diatto del 1922).

 

1864 -1918: Tram, carrozze ferroviarie e locomotori Diatto

Dopo la scomparsa di Guglielmo, 1864, le industrie Diatto, guidate dai figli Battista e Giovanni, diventano uno tra i maggiori costruttori europei di materiale ferroviario, fornitori della Società Italiana Strade Ferrate del Mediterraneo, della Società Nazionale di Ferrovie e Tranvie di Roma, della Compagnie des Wagons Lits et des Grands Express Europeéns de Paris, ecc. Nel 1918, al massimo dell’espansione, la S.A. Officine gia Fratelli Diatto (terzo gruppo industriale italiano), guidata dal genero di Diatto, l’ing. Dante Ferraris, (Presidente della Confindustria, indi Ministro del Lavoro), nel 1921 entra a far parte della Fiat San Giorgio Costruzioni Navali e Meccaniche.

 

1905 -1932: Automobili Diatto

Nel contempo, i giovani e facoltosi ingegneri Vittorio e Pietro Diatto, figli di Battista e nipoti del capostipite Guglielmo, con il partner francese Adolphe Clément, fondano nel 1905 a Torino, capitale italiana degli “automobili”, la omonima casa automobilistica. Dal 1909, gli ingegneri Diatto, divenuti unici titolari, espongono ai Saloni Internazionali dell’Automobile, con il caratteristico marchio ovale. Diatto brevetta cambi, impianti frenanti e sistemi di alimentazione, dota i suoi motori di due alberi a camme e di quattro valvole per cilindro, distinguendosi per la superiorità tecnologica, che infonderà supremazia competitiva, alla Sua gloriosa squadra corse. Dal 1911 diventa fornitrice di Sua Maestà la Regina Madre e Sua Maestà il Re d’Italia, che acquistano ben 5 vetture Diatto, berlinette e sportive a due posti.  Enzo Ferrari è tra i suoi primi clienti. Diatto in quegli anni è in forte espansione e si avvia a diventare uno dei primi gruppi industriali del Regno d’Italia.

Nel 1914 rileva parte degli stabilimenti meccanici della Itala e della Newton di Torino, nel 1915 rileva le industrie meccaniche della Scacchi a Chivasso e acquisisce il controllo della rinomata Carrozzeria Garavini e della Gnome & Rhone, la più importante fabbrica italiana di motori per l’aeronautica, trasferendo sofisticata tecnologia alla produzione automobilistica: “Diatto: la più illuminata scienza e la più sicura esperienza della meccanica automobilistica e aviatoria”. Gnome & Rhone, incorporata dalla Diatto, con i motori rotativi a 9 cilindri, vince le più ambite gare Europee di trasvolate: Traversata del Mediterraneo, Coppa Gordon Bennet, Meeting di Reims, Raids di Friedricksafen, Dusseldorf, Cuxhaven, Zeebrugge, Dunkerque … Successi e notorietà, Le permettono, allo scoppio della “Grande Guerra”, di acquisire consistenti commesse da tutta Europa:  “5.000 motori aeronautici per le armate aeree d’Italia, Francia, Inghilterra e Russia”.

Durante il primo conflitto mondiale, gli stabilimenti Diatto, oltre 30.000 mq., convertono la  produzione in autocarri per uso bellico, producendo migliaia di camion per gli eserciti Francese, Russo, Belga (che ne ordina 400 e impiega le vetture Diatto, grazie alla loro affidabilità, sui campi di battaglia della Tracia) e per l’esercito Italiano, che usa le Diatto anche in Tripolitania. Nel 1919, appena finita la guerra, Diatto lancia la sontuosa “Tipo 4 DC, con carrozzeria a coupè – la vettura italiana più veloce e di minore consumo”, all’epoca tecnologicamente e stilisticamente all’avanguardia. La direzione della produzione automobilistica, viene affidata all’ing. Giuseppe Coda, pioniere nel campo della progettazione dei motori, validissimo e stimato progettista, con esperienze presso la Zust di Brescia, la Fiat, la Rapid e presso la fabbrica torinese di automobili Scat, quale direttore tecnico per la costruzione di aerei Spad, con motori d’aviazione Hispano-Suiza, a 4 e a 8 cilindri. L’ing. Coda frequenta gli “assi” delle squadriglie aere italiane, Ancillotti, Ronza, Piccio ed è intimo amico del fuori-classe, pluri-decorato, Francesco Baracca (dal quale Enzo Ferrari ereditò il mitico stemma del cavallino rampante).

Coda realizza i motori Diatto Tipo 20 e 20S, evoluzione di un progetto inizialmente destinato alla Veltro, la Sua piccola fabbrica di automobili. Alla politica di acquisizione dei migliori tecnici, seguirà l’acquisizione dei migliori piloti, anche grazie ai quali, Diatto vincerà nei più importanti circuiti. Nel 1920 Diatto, proseguendo con determinazione nella sua vocazione agonistica,  presenta una “Vettura speciale tipo corsa, con siluro in alluminio”, che fa grande scalpore sulla stampa (Auto d’Italia, L’automobile, …). Nel 1921 vince in Inghilterra e in Svizzera, contro tutti i più importanti costruttori europei, i più ambiti “Concorsi Internazionali per il Maggiore Rendimento”: le Diatto sono premiate per le maggiori leggerezza e velocità corrispondenti al minore consumo: le loro prestazioni sovrastanti, sono l’espressione di raffinate capacità progettuali e costruttive. Sempre nel 1921, Diatto realizza uno sfolgorante successo: si classifica “ Prima assoluta nella Rocca di Papa e Prima nella sua categoria (3 litri), battendo macchine di qualsiasi cilindrata, comprese quelle di oltre 4.500 cc. ”.

Grazie alla supremazia nelle competizioni, le Diatto trovano acquirenti in gran parte d’Europa - Spagna, Francia, Svizzera, Austria, Germania, Inghilterra, Polonia, Russia, ecc. -, nel Nord e Sud America - Canada, USA, Brasile, Cuba, Argentina, ecc. - e in Australia, da Sidney a Melbourne, come riportato dalle riviste specializzate dell’epoca.  Le esportazioni intercontinentali, avviate sin dal 1911, permettono a Diatto di dotarsi di una estesa rete commerciale e di garantire ovunque l’assistenza della “Regina delle vetture leggere, per velocità, comfort e distinzione ”. Diatto diventa una tra le più rinomate case automobilistiche Europee, per la produzione di lussuose berline e soprattutto di costose vetture sportive ad alte prestazioni, destinate ai gentleman-driver, magistralmente carrozzate da Bertone,  Castagna,  Garavini,   Mulliner,   Schieppati,   Stabilimenti Farina,   Zagato  … Nel 1924, “Le 2 litri Diatto 4C monoblocco -progetto Coda-, hanno il blocco delle teste senza l’interposizione di guarnizione, per l’assoluta precisione di lavorazione e i 100 km/h corrispondono a soli 2.700 giri ”.

I “Puro sangue Diatto” si affermano nei maggiori circuiti, in tantissime crono-scalate, nelle gare di velocità e di durata e si affermano per il loro stile, che fa tendenza: “Il disegno classico del radiatore Diatto, a linea diritta, i suoi  chassis abbassati, carrozzati molto elegantemente, costituendo vetture basse a linee sfuggenti, hanno fatto scuola ad altri”. Nel 1926, Diatto presenta con orgoglio, alla stampa internazionale, uno dei suoi primati tecnologici, frutto della grande esperienza maturata nelle corse su strada e in pista, che polverizza le performance delle auto prodotte dalle case concorrenti: “La Diatto 30” è la più veloce “2 litri”  italiana, di serie, in commercio - 145 km/h.; un Primato Italiano, i maestri della vettura leggera” Intensa è la progettazione e la costruzione di ambite vetture sportive, leggere e potenti, “Meccanica e stile di suprema distinzione”, con cilindrate da 2 a 6 litri, motori a 4, a 6 e a 8 cilindri con compressore, 4 valvole e pistoni in alluminio, sfornati dalle proprie fonderie.

L’attività prosegue febbrilmente fino all’inizio degli anni trenta. Nel 1932, a seguito di insormontabili difficoltà finanziarie, causate dal dissesto delle industrie tessili dei fratelli Musso, suoi importanti azionisti e dal mancato incasso delle ingenti forniture militari al Regno d’Italia, cambia la proprietà, che limita la produzione ai pezzi di ricambio delle Diatto, ai motocompressori e gruppi elettrogeni, attività che cessa definitivamente nel 1955.
 

 

Diatto,  genesi  di  un  mito:  Dal  1905  vocazione  sportiva
Dalle
  Diatto-Bugatti  da  corsa   alle  Maserati  “Tipo 26”
 

300 volte sul podio:

con i più grandi campioni dell’epoca, Maserati, Nuvolari, Brilli Peri, De Sterlich, Meregalli, Schieppati …

Diatto-Bugatti, Status-Symbol:

motori aeronautici a 8 cilindri, prestigiose automobili stradali e vittoriose “sport” da corsa

Dalle Diatto da corsa, nascono le Maserati:

le Maserati, “Tipo 26”, sono l’evoluzione delle Diatto 8C Grand Prix compressore

Straordinaria cultura storica:

biografia di 2000 pagine di riviste, di eccezionale valore storico, pronte per campagne stampa   www.diatto.com

Primato tecnologico: 1850 - la ruota perfezionata; dal 1920 - cambi, impianti frenanti, sistemi di alimentazione … brevettati.

Primato di performance:

nel 1919 e nel 1926, le Diatto sono le più veloci “2 litri” italiane, di serie, in commercio

Primato di stile: il disegno classico del radiatore Diatto, a linea diritta, i suoi chassis abbassati, carrozzati molto elegantemente, hanno fatto scuola

Nobiltà e Lusso: dal 1911 al 1927, Diatto è Fornitrice Ufficiale della Casa Reale.  Enzo Ferrari è uno dei suoi primi clienti 

Marchio prestigioso: Vantaggio Competitivo Non Riproducibile, insito nella Sua Gloriosa Storia di Tradizione Sportiva. Ritorno positivo, commerciale e d’immagine, grazie all’Importanza Culturale dell’Operazione di Rilancio

1905-2005 - Centenario: una storia straordinaria, al cui valore - tanti marchi del settore automobilistico - non potranno mai arrivare -. Gli investimenti in comunicazione, sono premiati da un Vantaggio Competitivo Ineguagliabile

Mercato ambito delle Sportive GT: opportunità unica di Accesso Rapido e Autorevole, ai segmenti di maggiore immagine e profitto.

Marchio registrato nei 5 Continenti: Domini Internet registrati

Opportunità unica di completo sfruttamento commerciale, dai veicoli di locomozione terrestri, aerei e nautici, agli articoli di lusso. Perizie ufficiali di Valutazione del marchio Diatto, asseverate al Tribunale di Milano, da società specializzate in rating di marchi Mondiali.

 

 

 

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