DIATTO - BUGATTI

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1915 - 1923:  Partnership Diatto-Bugatti

1916 – Pubblicità del motore aeronautico Diatto-Bugatti

1915   Motori aeronautici Diatto-Bugatti
Diatto, poco prima della guerra, avvia la collaborazione con l’ex tecnico Ettore Bugatti, divenuto costruttore, stringendo un sodalizio stabile, grazie anche alle comuni spiccate doti di progettazione avio-automobilistica. Viene realizzato un motore Diatto 8 cilindri, su licenza Bugatti, destinato alle esigenze belliche dell’industria aeronautica. Il 23 settembre 1916, Diatto invia a Bugatti un telegramma entusiasta: “Felice annunciarVi eccellenti risultati motore… prova terminata brilla
ntemente a 210 CV”.

 

Le riviste dell’epoca amplificano il successo del connubio: “Collaudo ufficiale del motore Diatto-Bugatti: un vero capolavoro tecnico, impareggiabile per precisione, robustezza ed eccellenza dei materiali, il compendio di ogni più moderno progresso”.

 

1919 - 1923  Prestigiose automobili Diatto-Bugatti
Finita la guerra, la collaborazione viene estesa alla produzione di automobili. Diatto acquista 50 telai Bugatti Tipo 23 e li allestisce con le proprie specifiche tecniche e costruttive, di meccanica e di carrozzeria. Vedi l’articolo su The Automobile, october 1999 (sotto la voce - Stampa in lingua Inglese -).

Bugatti Tipo 23 venduta in Italia con radiatore Diatto

Il successo riscontrato dal mercato, Le permette di sviluppare ulteriormente la partnership con Bugatti. Nel 1919, Diatto presenta ai Saloni Internazionali di Londra e di Parigi (nella capitale francese ha la propria sede in Champs-Elysées), cinque ammiraglie, tra cui tre nuovissime “Diatto 30, con motori a 16 valvole”, prodotte con telai costruiti su licenza Bugatti: sfarzose Torpedo, Convertibili e Coupè a guida interna, con carrozzerie lussuosamente rifinite, arredate con sete e velluti antichi.

La nobiltà parigina, dalla principessa Murat a madame Gould, si contende le Diatto-Bugatti più lussuose, per 100.000 franchi. Nella prima corsa del dopo-guerra, la Parma-Poggio di Berceto, Diatto piazza due vetture ufficiali al primo e al secondo posto: una Diatto 30 Bugatti e una Diatto 4DC. Gli elogi pubblicati dalla stampa, nel 1919 (vedi sotto): “I nomi Diatto e Bugatti, dalla sana e seria tradizione meccanica e dalla più ardita e geniale innovazione, intrecciati e fusi insieme in un’opera comune, sono straordinariamente eloquenti e significativi per ogni tecnico e per ogni automobilista”. Diatto e Bugatti, nel 1921 si accordano anche per costruire una serie di auto da corsa, inizialmente con telai Diatto tipo 25 HP Sport, modificati con assale tubolare, motorizzati Bugatti 4 cilindri di 1.500 cc. con compressore.

Brochure della Diatto-Bugatti presentata ai Saloni di Parigi e di Londra,  prodotta dal 1919

Queste speciali Diatto-Bugatti da corsa, leggere e potenti, risulteranno molto competitive nei rally e nelle gare in salita. Il campione italo-francese Franz Conelli, con una di queste Diatto-Bugatti da corsa di 1.500 cc., vince gare internazionali, quali il Gran Premio Gentleman di Brescia e le crono-scalate Susa - Moncenisio e Aosta - Gran San Bernardo, 30 Km. di corsa in salita, distanziando di ben 6 minuti la potente O.M. di Desio (vedi resoconto).

Copertina della brochure della Diatto 30 Bugatti

1919 - Salone Internazionale di Parigi -
Presentazione della Diatto 30 Bugatti

Inoltre, dagli archivi Bugatti, risulta che anche i telai Bugatti da competizione, n. 902 e n. 903, il secondo e il terzo prodotti per il tipo “Brescia da corsa”, vengono a loro volta dotati dei potenti motori 2 litri Diatto a 16 valvole (ndr “Bugatti Magnum”, pag. 94), a riprova della reciproca versatilità tecnologica, applicata alle competizioni: telai Diatto motorizzati Bugatti e telai Bugatti motorizzati Diatto.

1919 – Primi successi agonistici Diatto-Bugatti

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Note legali

Realizzazione